Cinque astronauti al Politecnico
In occasione del 75° Congresso Astronautico Internazionale (IAC) di Milano, il Politecnico ha ospitato cinque astronauti dell'International Astronauts Chapter, organizzato congiuntamente dalla Federazione Astronautica Internazionale (IAF), dall'Associazione Esploratori dello Spazio (ASE) e dall'Associazione Italiana Agenzia Spaziale (ASI).
Franco Malerba, Andrea Patassa, Anthea Comellini, Hazzaa Ali AlMansoori e Sara Sabry hanno visitato la galleria del vento del Politecnico prima di incontrare tutti gli studenti appassionati dello spazio per un evento straordinario a cui hanno partecipato circa 700 persone in presenza e oltre 120 online.
Hanno moderato l'incontro Isabella Nova, prorettrice delegata, Marco Lovera, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali e Franco Bernelli Zazzera, delegato della Rettrice alle Relazioni Internazionali della Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione.
I momenti più belli
Gli studenti hanno avuto l’opportunità di porre domande dirette agli astronauti, ottenendo preziose risposte su temi che spaziano dalla crescita dell'economia spaziale alle sfide fisiche e mentali della vita in orbita.
L’economia spaziale è in piena espansione e gli astronauti hanno ribadito come la crescita del settore è trainata da professionisti altamente qualificati, come ingegneri e tecnici. Le università sono fondamentali nel preparare i futuri talenti, e gli astronauti hanno sottolineato quanto sia importante per gli studenti approfittare del periodo di formazione per scoprire le proprie passioni.
Incuriositi dalle sfide del volo spaziale, gli studenti hanno chiesto quali fossero le difficoltà maggiori nell'addestramento degli astronauti. Sorprendentemente, gli astronauti hanno sottolineato come la preparazione mentale sia risultata più impegnativa di quella fisica, in particolare per la complessità delle missioni e la necessità di adattarsi a ruoli diversi in un ambiente internazionale. Infatti, oltre alle competenze tecniche, gli astronauti hanno evidenziato l'importanza di saper lavorare in squadra e gestire lo stress. Comunicare le scoperte scientifiche al pubblico è un altro aspetto cruciale, fondamentale per condividere i benefici delle missioni spaziali con l’umanità.
Nonostante parliamo lingue diverse e veniamo da paesi diversi, a bordo della stazione ci sentiamo sempre come una famiglia. Ciascuno di noi si prende cura degli altri e tutti si prendono cura di tutti. Non sei lì per rappresentare te stesso, il tuo paese o forse la tua regione o la tua agenzia, sei lì per rappresentare l'umanità nel suo complesso. Se hai quella mentalità, farà davvero la differenza.
Gli astronauti hanno poi potuto descrivere le numerose tecnologie attualmente in fase di sperimentazione e uso in orbita. Tra le tecnologie più sorprendenti in uso sulla Stazione Spaziale Internazionale vi sono il bioprinting di tessuti umani e avanzati sistemi robotici, oltre a numerose ricerche per creare avanzate tute spaziali che aiutino gli astronauti nelle loro attività quotidiane sulla Stazione Spaziale Internazionali e nelle prossime missioni pianificate oltre i confini delle orbite introno alla Terra.
Uno dei punti chiave emersi dall’incontro è l’importanza della collaborazione tra astronauti di diverse nazioni. Operare come una famiglia globale è essenziale per il successo delle missioni, migliorando creatività e problem solving in un contesto multiculturale.