Il Politecnico di Milano torna nello spazio profondo
Cape Canaveral, 7 ottobre 2024: a bordo del razzo Falcon 9 è stata appena lanciata la sonda interplanetaria Hera. Insieme a Hera, anche il CubeSat Milani e il suo team sono pronti a iniziare un viaggio straordinario dalla Terra fino all'incontro con Didymos, un asteroide binario oggetto del primo esperimento di difesa planetaria.
Hera rappresenta il contributo europeo alla collaborazione ESA-NASA denominata Asteroid Impact and Deflection Assessment (AIDA), il cui obiettivo principale è dimostrare la fattibilità di una tecnologia promettente per deviare la traiettoria di un possibile asteroide in rotta di collisione con la terra.
Il gruppo del Politecnico di Milano, guidato dai professori Francesco Topputo e Fabio Ferrari, ha avuto un ruolo chiave nella progettazione delle traiettorie che Milani seguirà e del suo sottosistema di guida, navigazione e controllo (GNC), che consentirà al CubeSat di navigare in autonomia, sperimentando nuove tecnologie che apriranno la strada a future (e miniaturizzate) missioni spaziali.
Dopo il rilascio intorno a Didymos ad opera della navicella madre Hera, Milani sarà il primo CubeSat ad operare nello spazio profondo vicino ad asteroidi per un periodo prolungato. Durante i circa 90 giorni di missione, Milani comunicherà con Hera grazie al primo collegamento intersatellitare nello spazio profondo, un'innovazione fondamentale per le future costellazioni di piccoli satelliti.
Il team del Politecnico di Milano sarà coinvolto nella fase operativa in quanto responsabile dello strumento Navigation Camera. La camera fornirà immagini straordinarie del corpo secondario, Dimorphos, cercando di immortalare il cratere creato dall’impatto dalla sonda NASA DART il 26 settembre 2022.
Ma ci sarà un cratere, ad aspettare Milani? La risposta è ancora dibattuta nella comunità scientifica; ed è proprio questo uno dei motivi che spingono Hera e i CubeSat verso il loro obiettivo. Didymos è anche uno degli oggetti più piccoli mai visitati da una sonda dell'ESA, con ancora molte storie sull'evoluzione del Sistema Solare da scoprire tramite sonde robotiche.
Motivi più che validi per attendere il primo segnale che Hera invierà dopo la separazione dal lanciatore, diretta verso il suo percorso interplanetario. Data di arrivo prevista: dicembre 2026. Destinazione: asteroide 65803, Didymos.
Crediti foto di copertina “Hera e i suoi CubeSat” © European Space Agency ESA